6 Marzo 2009
in questo momento mi sembra di non sapere cosa voglio... mi passa per la testa un pensiero, e poi uno opposto... l'indecisione... Ma stavolta ci resto e va bene così.
L'indecisione è un qualcosa che ho combattuto per una vita intera. Una crociata la mia della quale sono sempre andata molto fiera. Poi mi sono anche raccontata che ero così decisa perchè sono una persona pratica, estremamente pratica.
Scavando nei meandri della mia mente scopro che tutta questa decisionalità... non so come si dice o se esiste la parola ma il concetto è quello (dopo tutto Iva Zanicchi canta di perdenza quindi se po' fa')
Insomma ho scoperto che la mia è una paura di stare nel dubbio... io nel dubbio mi sento umcomfortable (come direbbe il caro Nemo). Non so dove e come l'ho imparato ma io sono capace di ricacciare indietro i pensieri scomodi... i dubbi appunto.
Come se chiudessi un rubinetto.
Mi dico vabbè dai! e passo avanti. Però sbaglio. Cioè... non è che uno si puo' fare seghe mentali a vita sia chiaro! Però ascoltarsi di tanto in tanto e dare spazio a certe emozioni o pensieri - anche se non sono necessariamente positivi o programmati - sarebbe meglio.
I rubinetti non si possono chiudere all'infinito. Prima o poi scoppia tutto insieme, e tu ti ritrovi trasportata da un fiume in piena e a quel punto li devi affrontare e tocca prendere decisioni drastiche. E magari in tutto questo ci soffri tu e anche qualcun altro.
Che se ci avessi pensato prima forse era meglio...
Perchè lo sapevo ma ho fatto finta di niente.
La cosa positiva è che forse sono ancora dotata di autocritica che a 28 anni non è male. Che poi è l'unico modo per continuare a crescere e forse essere domani migliore di ieri.
direte voi : 'un pacco di post'
io: 'si ma infatti è più che altro un mio appunto per non dimenticare'
Per chi mi conosce: la prossima volta che mi sentite dire Vabbè dai! mi dovete rispondere tassativamente NO, vabbè dai una sega!. Grazie.